La cerimonia alla base di Istrana, dove fu assegnato il primo esemplare nel 1989, alla presenza delle massime autorità della Forza Armata. E’ stato il velivolo aero-tattico dell’Aeronautica Militare più utilizzato nelle operazioni fuori dai confini nazionali. Si è svolta venerdì 5 aprile, presso l’aeroporto militare di Istrana (TV) – sede del 51° Stormo Caccia – la cerimonia con la quale l’Aeronautica Militare ha salutato il caccia AMX, che va “in pensione” dopo 35 anni di intensa attività operativa sia in territorio nazionale che all’estero. Alla cerimonia, presieduta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, hanno partecipato i vertici della Forza Armata e numerose autorità, tra cui il Ministro della Giustizia on. Carlo Nordio, il Presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti e il Sindaco di Istrana Maria Grazia Gasperini; all’evento ha preso parte anche una nutrita rappresentanza del personale che, a vario titolo, nel corso degli anni, ha avuto l’opportunità di operare sull’AMX, uno dei velivoli che ha caratterizzato la storia recente dell’Aeronautica Militare e il jet aero-tattico maggiormente impiegato dalla Forza Armata nelle missioni fuori dai confini nazionali. Nato dalla collaborazione tra l’industria aeronautica italiana e quella brasiliana, il primo AMX fu assegnato all’Aeronautica Militare nel 1989, al 103° Gruppo Volo del 51° Stormo di Istrana, per poi entrare in linea successivamente anche al 2° Stormo di Rivolto, al 3° Stormo di Villafranca e al 32° Stormo di Amendola, per andare progressivamente a sostituire i G.91R e gli F-104. Il Colonnello Emanuele Chiadroni, Comandante del 51° Stormo Caccia, prendendo la parola ha sottolineato l’importanza del servizio prestato dal velivolo nella sua attività: “L’AMX dopo 35 anni di vita operativa con le insegne del 2°, 3°, 32° e 51° Stormo e grazie all’indispensabile supporto del 3° Reparto Manutenzione Aeromobili ed Armamenti (ancor prima 3° Reparto Manutenzioni Velivoli), chiude una pagina importante di una meravigliosa avventura azzurra. Con la duplice veste che ricopro – ha aggiunto – sia di Comandante dell’ultimo Stormo ad avere in dotazione questo velivolo, sia quello di pilota operativo per molti anni sull’AMX , sento l’obbligo di ringraziare profondamente tutti voi radunisti che con abnegazione, professionalità e dedizione lo avete studiato, aggiustato, preparato, pilotato, ammirato e difeso goliardicamente e dal quale tutti noi abbiamo sempre preteso tanto”. In 35 anni di servizio, con oltre 240 mila ore di volo di cui 18.500 in operazioni reali, l’AMX ha solcato i cieli di 33 nazioni, operando in otto diversi teatri operativi e nell’ambito di numerose esercitazioni internazionali, dai climi gelidi della Norvegia e del Canada alla sabbia del Kuwait. Per le sue caratteristiche di caccia leggero ed estremamente versatile – anche grazie ai diversi aggiornamenti che nel corso degli anni ne hanno implementato le capacità operative in termini di dotazioni avioniche, sensori, armamento di precisione e autonomia – l’AMX è stato un assetto in grado di effettuare un’ampia gamma di missioni al servizio del Paese e dell’Alleanza Atlantica, da quelle di interdizione e attacco al suolo, a quelle di scorta e supporto ai contingenti a terra, a quelle di ricognizione nell’ambito di missioni ISR (Intelligence, Surveillance e Recognition). A metà anni 90 il velivolo, conosciuto anche con il nickname “Ghibli”, debutta in operazioni reali sui cieli della ex Jugoslavia, poi ancora nel 1999 in Kosovo; dal 2009 al 2014 partecipa alla missione NATO ISAF in Afghanistan, uno dei teatri operativi dove è stato maggiormente impiegato, poi in Libia nel 2011 e infine in Iraq e Kuwait, dal 2016 al 2019, dove porta a termine il suo ultimo impegno all’estero nell’Operazione anti Daesh “Inherent Resolve”, tuttora in corso. Importante anche il contributo in campo nazionale, dove è stato utilizzato tra l’altro in preziose missioni di ricognizione fotografica nell’ambito del supporto fornito dalla Difesa alle popolazioni colpite da gravi calamità, come ad esempio per i terremoti in Emilia Romagna e Centro Italia, per l’alluvione in Sardegna, o anche a supporto del piano di azione per il contrasto dei roghi nella Terra dei Fuochi in Campania.
Fonte AM Foto Gozzini Stefano - Zanini Luciano