Le  origini dell'aeroporto di Ghedi risalgono ai pionieri del volo. Infatti, la città di Brescia può vantare la paternità della prima "International Air Race" tenutasi nel settembre 1909. Alcuni degli assi che parteciparono in quell’occasione furono Curtis, Calderara, Rougier e Leblanc; in quell'occasione l'Aeronautica italiana ebbe la sua prima vittima, lo studente pilota Enea Rossi. Durante la manifestazione Gabriele D'Annunzio volò per la sua prima volta sull'aereo di Curtis e Rougier, sul suo Voisin, ottenne il primo record d'altezza con 198 metri. All'inizio della Prima Guerra Mondiale, per la sua prossimità al fronte, la città di Brescia ospitò un aeroporto militare che fu costruito a Ghedi. Il 75° Gruppo ebbe l'incarico di difendere la città fin dal 1916.Da allora la storia dell'aeroporto di Ghedi è stata sempre collegata con quella dell'Aeronautica Militare Italiana e numerosi Gruppi e Scuole di Volo vi si sono succeduti fino al 1943.Tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50 la base fu intitolato ad Alfredo Fusco (medaglia d’oro alla memoria) pilota del 154° gruppo facente parte della 361ª squadriglia, deceduto in combattimento il 20 febbraio 1941 in Albania.
Collocato nella bassa pianura bresciana, lo Stormo possiede un’unica pista di volo di 3000 mt. con una magnetica di 315° correlata da una bretella parallela per il rullaggio dei velivoli, da piazzali di sosta, centro di manutenzione, rifornimento carburante, infrastrutture logistiche, operative, shelter corazzati, sistemi di telecomunicazioni e difesa antiaerea, gruppo difesa e Stazione dei Carabinieri. La missione del 6° Stormo in tempo di pace è quella di mantenere la Combat Readiness (Prontezza al Combattimento) degli equipaggi di volo, predisporre i rischieramenti in ambito IRF (Immediate Reaction Force.) e cooperare con le autorità civili in caso di calamità naturali; in tempo di guerra, condurre operazioni di attacco e ricognizione per difendere l'area di interesse assegnata.Lo Stormo si articola su due gruppi volo: il 154° gruppo Caccia Bombardieri Convenzionali-Ricognitori Tattici, con le squadriglie 390ª, 391ª, 395ª e 396ª il quale occupa la zona nord del sedime aeroportuale dove è presente con un bunker che ospita il Comando, la Sala Operativa, la Sala Navigazione e tutti gli altri uffici necessari per lo svolgimento dell'attività di volo ed il 102°OCU, con le squadriglie 209ª, 212ª, 239ª e 244ª dotati di velivoli Tornado IDS, Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA) e la 606ª squadriglia collegamenti dotata di Siai SM-208. Lo Stormo dispone anche del 406° STO ( Servizio Tecnico Operativo) e del 506° SLO (Servizio Logistico Operativo) e della 706ª Batteria Spada. Il 6° Stormo nacque il 15 Gennaio1936 sull’aeroporto di Campoformido (UD) formato dal 2° gruppo, dal 3° gruppo entrambi equipaggiati con biplani FIAT CR.32 ed alcuni esemplari di CR.30, CR.ASSO e CA.100.Terminati gli eventi bellici lo Stormo venne messo in posizione quadro e quindi sciolto. Il 1 gennaio 1951 lo stormo venne rifondato a Treviso con il 155°gruppo ed equipaggiato con velivoli P-51 Mustang. Il 1 Giugno 1951 lo Stormo si trasferi definitivamente a Ghedi e nel Settembre del 1952 il 154° gruppo e il 155° gruppo ritornano a volare con i velivoli P-51 Mustang seguiti l'anno successivo dal 156° gruppo, nel frattempo vi è la distribuzione ai reparti del De-Havilland Vampire. Nel 1953 il 6° Stormo venne trasformato in Aerobrigata esso infatti, disponeva di 3 gruppi volo, 154°, 155° e 156° entrambi equipaggiati con l' F-84G. Nel 1956 lo stormo ricevette i primi velivoli F-84F, mentre nell'anno 1957/58 a Ghedi si costituì una delle più prestigiose pattuglie acrobatiche quella dei Diavoli Rossi. Terminata l'epoca degli F-84F, il 15 giugno del 1963 il 154° gruppo inizia la conversione sul bisonico F-104G Starfighter, (il 155° 156° volavano ancora su F84F). Nel 1964 il 155° gruppo lascia Ghedi per Piacenza S.Damiano dove ricostituisce il 50° Stormo. Nel 1966 il 156° gruppo lascia Ghedi per Gioia del Colle (BA) dove ricostituisce il 36° Stormo. Nel 1967 la 6° Aerobrigata si scioglie e ritorna ad essere 6° Stormo. Lo stormo nel dicembre del 1977 e più precisamente il 154° Gruppo raggiunge il traguardo delle 50.000 ore con l’ F-104G. L'attività dello Starfighter termina definitivamente il 31/12/1982 con 66.500 ore di volo effettuate dal 154° gruppo. l 27 Agosto del 1982 con una cerimonia ufficiale il 154° gruppo del 6° Stormo riceve i primi Tornado. Qualificati i piloti del 154° fu la volta del 156° che venne a Ghedi per la conversione utilizzando i Tornado del 154°. Nel Gennaio del 1985 il 155° gruppo con gli F-104 lascia Istrana per ritornare a Ghedi dove riceve i velivoli Tornado tale gruppo resta presso il 6° Stormo per alcuni anni. Il 23 Luglio del 1990 il 155° lascia Ghedi per ricostituire il 50° Stormo a Piacenza. Il 13 Settembre 1993 il 102° gruppo con gli F-104 lascia Rimini per approdare a Ghedi sul Tornado. Con il sopracitato velivolo gli equipaggi italiani hanno già superato le 100.000 ore di volo. I compiti dello Stormo in tempo di pace sono: il mantenimento della prontezza al combattimento (Combat Readiness) con missioni diurne e notturne con uno o più velivoli in ogni condizione ambientale e con l'ausilio del rifornimento in volo; cooperazione nelle missioni di calamità naturali (ricognizione fotografica).In tempo di guerra lo Stormo conduce operazioni di attacco e ricognizione. Nel 1990/91 l’Aeronautica militare venne chiamata ad assolvere un compito molto importante di bombardamento con la partecipazione all’operazione “DESERT STORM” sui cieli dell' Iraq: otto velivoli e aliquote di personale vennero rischierati ad Al-Dhafra nello stato d’Abu-Dhabi. Gli aerei italiani del 154°,155°,156° Gruppo effettuarono 226 sortite in 32 missioni con lo sgancio di 556 bombe. Durante tali operazioni nella notte del 17/18 Gennaio l’Italia perse l’unico velivolo Tornado con la prigionia ed in seguito il salvataggio dell’equipaggio (Bellini, Cocciolone). Con la recente crisi nei Balcani, l’Italia è stata coinvolta in prima linea offrendo disponibilità delle proprie basi aeree alle forze NATO alleate; a tali missioni vi operano anche i Tornado di Ghedi con missioni di bombardamento e ricognizione. Ufficialmente con la chiusura di Cottesmore (GB) l’addestramento degli equipaggi sul Tornado viene effettuata a Ghedi dal 102°gruppo il quale oltre a mantenere le capacità di combattimento del gruppo ha costituito un GIO (Gruppo Istruzione Operativo), basato sull'esperienza degli istruttori. Il 102° svolge i seguenti corsi di abilitazione al Tornado: Basic Conversion Course ed il Weapon Conversion Course. Il primo si articola in 29 missioni per piloti della durata di 45 ore e 45 minuti per i navigatori 24 missioni della durata di 36 ore.Vi è anche un corso di riabilitazione sul velivolo per equipaggi non addestrati che prevede per i piloti 12 missioni (18 ore), per i navigatori, 9 missioni (12 ore). Il corso istruttori si sviluppa in 17 missioni per i piloti della durata di 25 ore mentre i navigatori effettuano 11 missioni della durata di 16 ore. L'ultimo corso è per piloti esperti è prevede 12 missioni per la durata di 18 ore di volo. Il 1° Luglio 2008 alle 13:32 locali, l'ultimo dei 10 Tornado del 156° Gruppo provenienti da Gioia del Colle completava l'atterraggio sull'aeroporto di Ghedi, sede del 6° Stormo, riportando all'indietro di ben 42 anni l'orologio della storia di uno dei più prestigiosi Gruppi di Volo della nostra Aeronautica Militare. Era infatti il 1° giugno del 1966 ed il 156° Gruppo, lasciata la base di Ghedi, si apprestava a raggiungere Gioia del Colla dando vita con il 12° Gruppo al 36° Stormo. In questi 42 anni le "Linci" del 156° Gruppo sono state state spesso protagoniste della storia della nostra Aeronautica Militare, dimostrando sempre grande impegno e spirito di sacrificio. In un epoca di razionalizzazione del Sistema Difesa è stato impossibile non specializzare ed ottimizzare le risorse assegnate, pertanto la base aerea di Ghedi (se si esclude il 155° Gruppo a Piacenza) si appresta a diventare la base principale della flotta dei velivoli Tornado permettendo una grande razionalizzazione ed ottimizzazione delle forze di attacco e ricognizione. Il rientro del 156° Gruppo e la consapevolezza per tutti di dover scrivere una nuova pagina di storia.